
Sanità e social media: l’evoluzione del rapporto medico-paziente nell’era digitale
La rivoluzione digitale ha portato con sé una nuova era nella comunicazione, cambiando profondamente il rapporto medico-paziente. L’incremento del potere di condivisione delle informazioni ha obbligato gli operatori sanitari a rivoluzionare la pratica e l’esperienza clinica [1]. Le statistiche sugli effetti dei social media in campo sanitario ci forniscono infatti un quadro piuttosto sorprendente.
Come i social media stanno trasformando la medicina e la salute
L’80% degli utenti che fanno uso di social media è alla ricerca attiva di informazioni sulla salute. In particolare una delle categorie di utenti più attive in questo senso, è quella dei pazienti affetti da patologie croniche come diabete, cancro e malattie cardiovascolari [2, 3]. Queste piattaforme sono dunque capaci di esercitare un’influenza diretta sulla decisione del paziente di orientarsi verso un secondo parere o potenziali alternative terapeutiche [2].
La gestione del paziente che si informa su Internet
I pazienti che fanno largo uso di tecnologie digitali sono spesso fortemente motivati ad utilizzare le loro risorse online per gestire strategicamente la loro salute. Frequentemente diventano degli esperti della loro stessa patologia, giacchè il far parte di gruppi di supporto su Facebook e social network medici fornisce loro un cospicuo quantitativo di informazioni con cui arricchire il loro bagaglio di conoscenze [4]. E’ dunque fondamentale per il clinico essere sempre aggiornato in fatto di medicina, ed essere in grado di utilizzare i social media e le tecnologie digitali per comunicare adeguatamente con questa tipologia di pazienti [1, 3].
I pazienti altamente motivati alla ricerca di informazioni sulla loro patologia, possono essere reindirizzati verso siti e blog opportunamente selezionati [3, 4]. Poiché il 60% dei consumatori riferisce di fidarsi dei post pubblicati dai medici, un metodo efficace per raggiungere i pazienti e stabilire un canale comunicativo è quello, per esempio, di scrivere un blog medico [2].
I social media come mezzo per educare i pazienti
D’altro canto, è importante che l’operatore sanitario rispetti l’inviolabilità del rapporto medico-paziente definendo dei confini precisi e mantenendo una certa consapevolezza dei limiti di riservatezza [3]. Per esempio, l’American Medical Association (AMA) raccomanda di evitare di accettare le richieste di amicizia dei pazienti sui social media come Facebook [3].
E’ il professionista della salute a dover rappresentare una guida per i propri pazienti nell’uso delle nuove tecnologie in campo sanitario, e non il contrario. I gruppi e le pagine Facebook o le cerchie di Google+ possono essere utilizzati per fornire ai pazienti informazioni utili su come misurare la pressione sanguigna, gestire il diabete o per aumentare la loro aderenza terapeutica alle terapie farmacologich [3]. Brevi video sugli smartphone o i podcasts possono essere utilizzati per rinforzare il messaggio, dato che i video si sono sempre dimostrati uno strumento estremamente efficace nell’educazione dei pazienti [5].
Tenersi aggiornati in medicina
L’88% dei medici effettua online le proprie ricerche sui farmaci o sui medical devices [2]. Internet fornisce infatti loro l’opportunità di ottenere queste informazioni rapidamente e facilmente attraverso le riviste scientifiche e i siti di notizie di medicina [2]. Le varie risorse disponibili online, come Pubmed.com, i database biomedici e i siti di medicina devono dunque essere pensati come un supporto efficiente che fornisce all’operatore sanitario un’ampia gamma di informazioni a cui accedere facilmente senza sprecare ore a cercare tra pesanti tomi di medicina [3].
Nonostante il loro ampio potenziale, tuttavia, i social media sono ancora utilizzati dagli operatori sanitari principalmente come strumento per diffondere le informazioni piuttosto che per ottenerle [6]. I social media possono invece essere usati efficacemente come mezzo per la formazione professionale continua [3].
Facebook è stato utilizzato con successo da gruppi di infermiere inglesi che hanno utilizzato la pagina Learning Disability Nurse per connettersi tra di loro, condividere le informazioni e discutere idee e approcci pertinenti la loro professione [7]. I video di YouTube sono un metodo eccellente per imparare nuove tecniche o insegnarle ad altri professionisti [7]. Altre piattaforme professionali come LinkedIn e ResearchGate possono diventare dei luoghi di incontro online per gli operatori sanitari dove imparare dai colleghi, discutere delle sfide in campo clinico e perfino coordinare le interazioni di un team multidisciplinare [3].
Bibliografia
- Choi M. Social Media in Clinical Practice. Healthcare Informatics Research. 2015;21(2):138.
- Honigman B. 30 Facts & Statistics On Social Media And Healthcare - ReferralMD [Internet]. ReferralMD. 2017 [cited 18 December 2017]. Available from: https://getreferralmd.com/2017/01/30-facts-statistics-on-social-media-an...
- GEORGE D, ROVNIAK L, KRASCHNEWSKI J. Dangers and Opportunities for Social Media in Medicine. Clinical Obstetrics and Gynecology. 2013;56(3):453-462.
- Hoch D, Ferguson T. What I've Learned from E-Patients. PLoS Medicine. 2005;2(8):e206.
- Krouse H. Video modelling to educate patients. Journal of Advanced Nursing. 2001;33(6):748-757.
- Keller B, Labrique A, Jain K, Pekosz A, Levine O. Mind the Gap: Social Media Engagement by Public Health Researchers. Journal of Medical Internet Research. 2014;16(1):e8.
- Moorley C, Chinn T. Using social media for continuous professional development. Journal of Advanced Nursing. 2014;71(4):713-71
PP-GEP-ITA-1656
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